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Negli anni cinquanta e sessanta Roma diventa la capitale mondiale del cinema: Fellini, Visconti, Pasolini, Antonioni, solo per citare i nomi dei più famosi registi, fanno della città eterna la vera rivale di Hollywood. Feste continue ed eventi mondani consolidano il mito della "dolce vita", celebrato nelle riviste di tutto il mondo e catturato negli scatti della maggior parte dei fotografi dell'epoca. Accanto a questa parte di Roma, continua però a sopravvivere quella più silenziosa, più umile, più vera forse, fatta da gente del popolo, da ragazzini di strada, da mercanti, da prelati e religiosi. L'unico a interessarsi a questa realtà di Roma è Fabrizio La Torre (Roma, 1920), il solo a frequentare quei quartieri ritenuti, dai più, troppo "popolari". Giovane ufficiale di marina in congedo, appassionato di fotografia sin dall'adolescenza, Fabrizio La Torre ci ha lasciato un ricchissimo repertorio di cui, questo volume, offre un'accurata selezione nonché una prima mondiale, non essendo mai stati aperti al pubblico i suoi archivi: una scoperta ricca di incanto e di seduzione per tutti gli amanti di Roma e della fotografia di alto livello.