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I muri parlano e scrivono la loro spontanea sceneggiatura accumulando lo scorrere del tempo con segni lasciati su una materia assorbente fatta di macchie sparse, pigmenti consumati, escoriazioni cromatiche. Nelle pieghe di un'insolita pelle - il muro . è incisa la cronaca visiva del passato, presenza di un contributo che è stato vitale anche se ora corre verso l'assenza: il segreto è riuscire a vederlo, ci vogliono occhi davvero allenati. E se non bastano, si può ricorrere a una camera. "Composit" è l'indagine fedele e curiosa di Anna Maria Tulli per la materia del "suo" muro secondo un'analisi sistematica che scopre l'alchimia del micro esasperata nella visione globale del macro. (Luca Beatrice)