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Un lungo fregio iperdecorativo di Davide Nido, costruito dal paziente lavoro di colatura di colle colorate sulla superficie, che creano punti luminosi e traslucidi, e che nell'insieme formano onde sinuose, andamenti cromatici imprevedibili, effetti ottici inaspettati, fornisce a Marco Meneguzzo l'occasione per riflettere nel suo saggio critico sul concetto di "decorazione" in rapporto alla contemporaneità dell'arte, con risultati eterodossi e sorprendenti rispetto alla "leggenda" dell'arte d'oggi. Partendo dal lavoro di Nido, eccezionale nella sua certosina meticolosità, indifferente a ogni stimolo che non provenga dal codice puntiforme che l'artista si è scelto, si giunge alla rivalutazione del concetto di "decorazione", che è alla base di ogni linguaggio visivo che si voglia porre come arte. Di tutto ciò, l'evidenza del lavoro di Nido è una delle testimonianze operative più coerenti nella giovane arte italiana.