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Se dovessimo risalire alle origini di quella straordinaria passione per lo sport e per l'agonismo così prorompente nell'uomo moderno, non potremmo che individuarle in una grande civiltà progenitrice: l'antica Grecia. L'immagine dell'atleta greco impersona il principio della kalokagathia (il "bello e buono") sul quale si fonda non solo la competizione sportiva, bensì tutto lo spirito vitale di un'intera società. Se poi volessimo considerarlo in termini culturali e meno settoriali, converremmo sul punto che si tratta semplicemente di un principio fondante del nostro modo di essere. Kalokagathia rispecchia un ideale dell'antica Grecia e, più in generale, della civiltà occidentale, e significa sostanzialmente il formarsi forte, resistente e armonioso del corpo in sintonia con l'educazione morale, intellettuale e sociale del giovane. Atleta, allora, non solo per qualità fisiche, ma anche morali e intellettuali. Attraverso centocinquanta opere originali di vario tipo e tecnica - capolavori dai maggiori istituti archeologici svizzeri e tedeschi - si ripercorre in questo catalogo il sorgere e l'affermarsi della figura dell'atleta: le origini nel mito, la glorificazione nella società grecoromana, la popolarità nelle arti, le esercitazioni nella palestra, la preparazione alla competizione, lo spettacolo intenso delle gare nello stadio, l'apoteosi del vincitore.