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Le tre serie presentate in questa mostra da Stefano Cerio, "Apparizioni", "Souvenirs" e "Sintetico urbano", si presentano a prima vista come delle indagini sul banale quotidiano, forse addirittura come la riproposizione, in termini più avvertiti, dell'eterna lotta tra bello e kitsch che da molti anni vede il primo soccombere alla straripante invasione del secondo nella "cultura", nei media e finanche nella politica. Ma, osservandole con meno pregiudizi, "qualcosa" in queste immagini non torna esattamente con quanto a prima vista esse sembrerebbero rappresentare: a un "secondo livello" di lettura esse svelano un'intenzione malcelata, un'arrière pensée, che emerge dal confronto delle fotografie che formano le tre serie. Si tratta, sembra, non di un tentativo di mettere in risalto la miseria sociale e culturale che sta dietro i paesaggi urbani e affettivi da esse segnalati, quanto del tentativo di fondare una mitologia dell'irreale scovandone il meccanismo di accesso all'ordine simbolico.