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"Nella vita di un artista ci sono momenti topici, quando le istanze di un cambiamento del proprio linguaggio espressivo diventano possibili, grazie a una serie di stimoli visivi e concettuali che corrispondono a una sorta di azzeramento della ricerca precedente [...]. Così è avvenuto per Paolo Icaro nel corso del 1967 nel suo studio di New York, all'ultimo piano di un edificio al numero 53 di Green Street, mentre taglia sbarre di ferro per realizzare Foresta Metallica, una grande installazione che occupa l'intero spazio dell'atelier, affacciato sui tetti della città, che sostengono antenne, scale antincendio e serbatoi dell'acqua. Un orizzonte invaso da strutture metalliche aguzze e appuntite, che costituisce la prima fonte di ispirazione per la nuova evoluzione della ricerca dell'artista, che si era appena trasferito da Roma a New York [...]. La mostra intende documentare per la prima volta questo fondamentale snodo del percorso di Icaro e ricostruirne i vari passaggi che lo portano, nel giro di due anni, a essere considerato uno degli artisti più radicali e innovativi della scena internazionale della seconda metà degli anni sessanta."