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Grande protagonista della scultura italiana del dopoguerra, Carlo Zauli (Faenza 1926-2002) si forma, come altri maestri del passato, nell'ambito dell'arte della ceramica, dai cui codici formali si distacca a partire dagli anni sessanta. L'intensa frequentazione di autori come Fontana, Valentini, Pomodoro e Spagnulo e la viva partecipazione al dibattito sull'arte scultorea del tempo, intorno ai temi di forma e materia, portano la sua tecnica ad evolversi verso una ricerca plastica complessa e di grande ricchezza espressiva, che si traduce nella creazione di importanti opere che incontrano il favore di pubblico e critica sia in Italia sia all'estero. In mostra quaranta opere che documentano le tematiche care al maestro di Faenza e rappresentano alcuni momenti di profonda originalità inventiva del suo percorso.