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"MJ-Manifesta Journal" raccoglie i tre magazines pubblicati per le edizioni n°1, 2, 3 di Manifesta."MJ 1. La vendetta del Cubo Bianco" affronta il tema di come le strategie curatoriali negli anni '80 e '90 si siano rivoltate contro il cubo bianco, provando a collegare le opere, i progetti e le mostre allo spazio e alle realtà sociali e politiche del momento. Il "cubo bianco" era considerato fuori dal tempo e dallo spazio, un luogo ideale, sterile e utopico, per un'altrettanta sterile arte autonoma. "MJ 2. Biennali" riflette sul complesso ruolo, in una società globalizzata, delle biennali d'arte contemporanea e degli altri grandi eventi legati al mondo dell'arte. La straordinaria e globale espansione del numero di questi eventi, non solo nei grandi centri urbani, ma anche nelle piccole città e a volte in situazioni transitorie, sono stati sia criticati come ipertrofici sia elogiati come un modo di decentralizzazione del sistema d'arte e di collegamento ad un pubblico globale più ampio "MJ 3. L'esposizione come sogno" affronta il concetto dei sogni, così come si presentano nel recente lavoro curatoriale, e i controversi punti sul ruolo dell'inconscio del curatore. Inoltre, esamina come i sogni siano stati collegati all'arte e siano diventati uno dei maggiori paradigmi culturali del secolo scorso al livello personale e sociale, in relazione al concetto di "utopia".