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Il volume prende il nome dall'omonima incisione dell'artista che accosta il segno materico a quello linguistico e che ben sintetizza la natura dell'operazione: un dialogo tra due arti, la pittura e la letteratura, in un gioco di rimandi, in cui la letteratura trae ispirazione dal testo pittorico che, a sua volta, diventa pregnante di nuovi significati e di originali suggestioni derivanti dalle evocazioni poetiche e letterarie. Il progetto nasce dall'idea di Renzo Bellanca, Luigi Galluzzo e Gaetano Savatteri, e dal desiderio di creare un filo conduttore tra le loro diverse e reciproche abilità artistiche. La contaminazione di epoche e linguaggi del passato e del presente, di culture e segni è una prerogativa dell'opera di Bellanca che scava nella memoria per capire l'origine e il divenire del nostro destino e per questo adopera alfabeti, numeri, segni, elementi, forme e colori che ci parlano del prima e del dopo che è in ognuno di noi La partecipazione si estende ad altri scrittori: Gaetano Savatteri, Roberto Cotroneo, Luigi Galluzzo, Fabrizio Falconi, Giosuè Calaciura, Davide Camarrone, Giacomo Cacciatore, Amara Lakhous, Lia Bellanca, Paola Pastacaldi. Dal dialogo tra il mondo di Bellanca e le creazioni letterarie degli autori citati, l'opera dell'artista si arricchisce di ulteriori significati che, amplificando l'idea iniziale, la riconsegnano allo spettatore sotto una nuova prospettiva e una nuova chiave di "lettura".