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I due poteri universali che hanno dominato l'Europa nel medioevo, l'impero e il papato, i vescovi, i monasteri, le città, le grandi famiglie feudali, i coloni... Il mondo dei primi due secoli dopo il Mille viene riletto attraverso l'esistenza di Matilde di Canossa, la comitiva che ha detenuto il controllo dei territori chiave tra Roma e le Alpi, nel cuore della pianura del Po e lungo l'Appennino. La controversia per le investiture e le riforme della chiesa e della società sono analizzati in venticinque saggi di medievisti italiani ed europei, secondo un approccio interdisciplinare e un taglio storico innovativo, che è frutto della condivisione di metodi e impostazioni storiografiche. Le schede degli oltre duecentocinquanta oggetti, tra opere d'arte, documenti e reperti archeologici esposti in mostra, articolate secondo una sequenza logica serrata formano una narratio per res, un racconto immediato che riporta il personaggio di Matilde alla concretezza delle situazioni e degli eventi del suo tempo. Un ricco apparato iconografico sottolinea i passaggi di una ricostruzione rigorosa e appassionante che riporta alle travagliate origini della distinzione fra potere laico e potere ecclesiastico, che sta alla base della cultura europea moderna e contemporanea.