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Il pittore Francesco Trombadori (Siracusa 1886 - Roma 1961) fu l'unico artista siciliano a partecipare nel 1926 alla Prima Mostra del Novecento organizzata dalla Sarfatti a Milano. L'artista è noto per la sua vicinanza alla Scuola Romana, ma, per la prima volta, si indaga in merito alla relazione privilegiata con la sua terra; un legame profondo che percorre come un fiume sotterraneo molta parte della sua attività pittorica, che si snoda dal 1911 quando espone la "Canzone siciliana", tela dal titolo emblematico e purtroppo dispersa, ai notevoli quadri esposti: "Ritratto della contessa di Galleni", "Siracusa mia!", il "Ritratto della madre con la cattedrale di Siracusa", e numerosi paesaggi siciliani, degli anni Cinquanta, tra i quali spiccano "La fonte Aretusa" e la "Marina di Siracusa". La testimonianza di un rapporto intimo, mai sbandierato - nel carattere riservato dell'artista - ma profondissimo e significativo, forgiato dall'incontro con la pittura di Antonello da Messina, con quella di Caravaggio, e temprato negli anni della prima gioventù, passata a stretto contatto con l'elite culturale della belle epoque siracusana.