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Un ruolo di primo piano nell'arte del '900 va senza dubbio attribuito ai due fratelli Giorgio de Chirico (1888-1978) e Andrea de Chirico (1891-1952), noto con lo pseudonimo di Alberto Savinio. Figure singolari di una cultura aristocratica che coltiva interessi ampi, hanno dato luogo a uno dei pochi momenti di diffusione internazionale della cultura figurativa italiana novecentesca. L'uno, Giorgio de Chirico, è l'indiscusso, geniale creatore della pittura metafisica; l'altro, Andrea de Chirico, alias Alberto Savinio, è un genio sintetico che abbraccia tutte le arti: prima musicista e scrittore e poi, a partire dalla metà degli anni Venti, anche pittore. Il volume, curato da Luigi Cavadini e Silvia Pegoraro, raccoglie una sessantina di opere, tra dipinti e disegni, che toccano tutti gli aspetti della loro ricerca, dalle esperienze metafisiche che hanno fatto di de Chirico un esponente delle avanguardie più significative di tutto il '900 a quelle visionarie di Savinio che sottolinea nei suoi scritti come sia importante che la pittura non sia una mera riproduzione di elementi reali ma la traduzione in immagini di "cose pensate".