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La scelta di Jodice e Plossu nasce da un elemento che i due hanno in comune e che pure esprimono in modi assai differenti, vale a dire il profondo senso di interiorità che guida le loro ricerche, il tentativo di leggere i luoghi attraverso una marcata esperienza di quella "visione interiore" che è termine mutuato da Jodice, ma pare adattarsi perfettamente anche alle scelte fondanti di Plossu. Il Garda che emerge da queste immagini è un luogo interiore e spesso persino intimo, fatto non di grandi paesaggi e di flagrante attualità, ma di piccoli eventi e spazi spesso chiusi, un Garda in qualche modo fuori dal tempo anche se odierno, il cui colore locale viene filtrato a tal punto dalla visione individuale da rimanere volutamente relegato sullo sfondo, tra il volo di un uccello e una selva di microfoni, fuori e dentro dal tempo, fuori e dentro il paesaggio, fuori e dentro la realtà.