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Città come Beirut sono significativamente ai bordi di un'Europa che oggi non sembra voler riproporre altro rispetto alla propria (sbiadita) immagine. Frammentazione, nazionalismi e settarismi impediscono di concepire e comprendere la grande importanza di un nuovo Mediterraneo e di un nuovo circuito, culturale prima ancora che economico, che rimetta in comunicazione Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Beit Beirut è un edificio storico della capitale libanese sopravvissuto alla guerra civile. Pur mostrando le sue ferite, è diventato un simbolo di rinascita nazionale, l'allegoria di un futuro possibile, lontano dai settarismi e dai particolarismi, che può e deve mettere sempre al centro il senso di appartenenza, la cultura, la memoria storica e la bellezza. Partendo dalle ferite inferte a territori e città come Beirut, Alessandro Pellegatta dà corpo a riflessioni sulla contemporaneità di un paese-simbolo, che attende di diventare motore di innovazione e di valorizzare le ricchezze del proprio territorio.