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Sono sicuramente tre i protagonisti di questo libro: Mestre, la Seconda guerra mondiale e, soprattutto, le persone che l'hanno vissuta. Sono loro, attraverso i loro ricordi, grandi e piccoli, drammatici ma anche divertenti, legati alla normale vita quotidiana o a importanti vicende politiche e militari, in ogni caso sempre vividi e appassionati, che scandiscono il tempo di questo racconto. La sfida era quella di riuscire a far diventare queste memorie tasselli omogenei di un mosaico che possa farci capire che cosa sia stato, e soprattutto come sia stato vissuto, l'ultimo conflitto in un territorio, come quello mestrino, a ridosso di Venezia (una delle "città simbolo" del regime fascista, sia nel Ventennio che con la Repubblica Sociale), e della zona industriale di Marghera (che diventa uno degli obiettivi primari dei bombardamenti alleati dopo l'8 settembre 1943). Il tutto comunque attraverso una lettura piacevole e leggera, ma non per questo banale. Nella convinzione che la "memoria salvata e raccontata" sia una strada importante, e ancora in parte sottovalutata, non solo per meglio comprendere le nostre radici, ma anche le vicende storiche che hanno segnato la nostra esistenza.