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«Appena si tornerà a viaggiare in libertà (ci auguriamo presto, molto presto), si scoprirà che le bellezze italiane staranno in cima ai nostri pensieri e ai nostri sogni rilassanti. Si scoprirà o si riscoprirà che farsi trascinare e orientare da suggestioni omogenee, esperienziali si direbbe, è un modo irripetibile di appropriarsi di pezzi di Paese. C'è già chi lo fa, chi organizza un lungo week end seguendo l'itinerario del cachemire, o dedicandolo alla scoperta dei distretti calzaturieri, o mettendo in agenda una visita ragionata alle cantine di un territorio, o alla degustazione degli oli subito dopo la raccolta. Perché sono le piccole emozioni, quelle che hanno un'impronta che può essere assimilata ad una sorta di artigiana-lità garanzia di unicità e di qualità. In Toscana quando parli di artigianalità si aprono praterie. Si scoprono tesori di quella paziente arte che si tramanda spesso da generazioni e che si sposa con un intero territorio portandosi dietro storia, dettagli, identità non clonabili. Ecco perché ci piace molto chiudere l'anno alla scoperta di questo straordinario mondo che ruota attorno ai migliori artigiani di Toscana. Artigiani come sapienza, artigiani come bellezza, artigiani come storie irripetibili e originali.» (Giuseppe Cerasa)