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Il volume tratta di parole giuridiche dell'italiano, molte delle quali fanno parte della vita quotidiana di ogni cittadino, avendo il diritto, come è noto, una sua "costitutiva carnalità". Il testo si articola in dodici brevi capitoli, che osservano "da vicino" le varie componenti, dai latinismi alle parole straniere, dalle 17 parole del primo testo giuridico italiano (il Placito di Capua del 960) alle parole gentili e inclusive della nostra Carta costituzionale, dagli arcaismi ai neologismi recenti. Non mancano affondi sui nomi dei testi giuridici, sulle parole della comunicazione pubblica e istituzionale, su temi attuali come lo ius soli e il rapporto tra istruzione, lingua e cittadinanza, sul diritto che innerva pagine celebri della nostra letteratura fino al diritto dal basso, quello cioè dei semicolti che si cimentano nella scrittura di testi di ambito giuridico e amministrativo.'