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'Fritz Bornmann, docente nei licei fino al 1966, poi per un trentennio professore di filologia bizantina e di letteratura greca (in precedenza anche di letteratura latina, filologia greco-latina e antichità greche e romane) nelle università di Genova e di Firenze, è stato uno dei numerosi 'scolari' di Giorgio Pasquali che hanno contribuito, ciascuno secondo le proprie inclinazioni, a conservarne e consolidarne la lezione filologica nell'Italia del secondo dopoguerra. Non meno che per la sua produzione scientifica assai varia - da Stesicoro a Euripide, da Menandro a Callimaco, Apollonio Rodio e Meleagro, dalla letteratura tardoantica agli storici bizantini, da Valerio Flacco agli studi greci di Nietzsche - e sempre saldamente ancorata ai testi, Bornmann è tuttora ricordato per la sua dedizione sincera e assoluta all'insegnamento: molti suoi allievi, attivi nell'università e nella scuola superiore, ricordano quanto il suo magistero sia stato importante nella loro formazione. Il presente volume mira appunto a mettere in luce la sua figura nel duplice ruolo di studioso e di maestro, offrendo alcune riflessioni di metodo e alcuni tasselli di storia degli studi classici che, (...)'.