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"Aristonico di Alessandria (I a.C.), grammatico greco operante a Roma, è più celebre come esegeta dei segni critici che il grande Aristarco di Samotracia aveva apposto ai poemi omerici; Strabone però (I 2, 31) ricorda come egli abbia affrontato un tema trascurato dell'esegesi omerica antica, cioè i viaggi di Menelao, descritti brevemente dallo stesso eroe (Odissea IV vv. 82-85: "giunsi all'ottavo anno, dopo aver vagato per Cipro, la Fenicia e gli Egizi, e raggiunsi gli Etiopi e i Sidoni e gli Erembi, e la Libia"). La monografia che Aristonico dedica alle questioni suscitate da questi versi ("Sui viaggi di Menelao"), riassunta da Strabone nei capitoli successivi (I 2, 31-35), è stata estrapolata e ampiamente commentata a livello testuale e contenutistico. L'epitome di questa monografia di tarda età ellenistica è ancora in grado di mostrarci il metodo seguito dal grammatico, guidato dalle categorie aristarchee, e alle prese con problemi letterari, ma anche storici, geografici, financo astronomici e idro-geologici. (...)".