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"La varietà di aramaico parlato dai Nabatei, un popolo di commercianti dell'Arabia antica, è attestata solo a livello epigrafico, attraverso numerosi graffiti ed iscrizioni di varia natura, già a partire dal II secolo a.C. Il nabateo, così come le altre varietà aramaiche coeve, non segnava mai le vocali brevi all'interno delle parole, limitandosi ad indicare solo quelle lunghe, eccettuati i casi di lettura ambigua di una parola in cui serviva una "guida" alla lettura tramite le matres lectionis. Durante il periodo ellenistico e romano, il greco, o meglio la koine, si impose come lingua veicolare e di cultura sulle nascenti varietà di aramaico che si svilupparono direttamente dall'aramaico d'Impero; in questa fase storica si hanno attestazioni di iscrizioni bilingui, aramaico-greche, nonché monolingui. Base di partenza della ricerca è lo studio sistematico delle iscrizioni bilingui, vergate in aramaico nabateo e in greco, che contengono nomi nabatei redatti in greco, e delle iscrizioni monolingui greche in cui sono presenti nomi nabatei; (...)'".