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Rosa Luxemburg suscita ancora oggi un notevole fascino presso i lettori, gli studiosi, i militanti politici che vengono a contatto con la sua storia e con il suo pensiero, come è anche testimoniato dalle migliaia di manifestanti che ogni anno si incontrano a Berlino il 15 gennaio, anniversario della morte, per rendere omaggio al memoriale che ricorda il suo sacrificio e quello del suo compagno di lotta Karl Liebknecht. Nata nella Polonia zarista nel 1871 e uccisa a Berlino, nella sua patria di adozione, nel 1919, militante e dirigente rivoluzionaria, prima nelle fila delle socialdemocrazie polacca e tedesca, infine nella Lega di Spartaco e nel neonato Partito comunista di Germania, Rosa Luxemburg deve la sua fama alla coerenza, al coraggio, alla generosità e all'altruismo di cui ci parla la sua biografia, non meno che alle circostanze drammatiche della sua morte, per mano di una formazione paramilitare di estrema destra. Ma Rosa Luxemburg fu anche tra i maggiori teorici del Partito socialdemocratico tedesco e della Seconda Internazionale, nel cui ambito era esponente di spicco dell'ala di sinistra. Un'aquila, secondo la celebre definizione di Lenin, una combattente coraggiosa nell'agone del marxismo non meno che nella lotta politica del suo tempo. Questo libro offre una testimonianza della sua originalità e acutezza teorica, da quando giovanissima si impose con i suoi appassionati interventi critici nell'ambito del dibattito sul «revisionismo» di Bernstein, agli scritti battaglieri - a volte convergenti, a volte in contrasto ora con Kautsky, ora con Lenin - sulla questione nazionale, sul ruolo del soggetto rivoluzionario, contro la guerra acutamente predetta come inevitabile tendenza del capitalismo. Una pensatrice di grande rilievo che ha accompagnato sempre la sua riflessione con una prassi conseguente. Saggio introduttivo di Guido Liguori.