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Nel 1641, il primo degli obiettori alle Meditationes di Descartes, Johannes Caterus, attaccava la seconda prova a posteriori dell'esistenza di Dio rilevando che essa prova l'esistenza di un ente a se senza riuscire a dimostrarne l'infinità. Così argomentando, Caterus chiedeva a Descartes ragioni assenti, a suo avviso, non solo nelle Meditationes, ma anche in Suárez e, piú in generale, nella tradizione culturale entro cui egli si era formato e che ancora dominava la cultura istituzionalizzata dell'epoca: la Scolastica moderna. In questo senso, con la sua operazione, il primo obiettore congiungeva due epoche, sancendo di fatto l'ingresso, nel testo inaugurale della filosofia moderna, le Meditationes, dei dibattiti teologici contemporanei sull'infinità di Dio. Questo libro si propone di analizzare i momenti centrali di questo dibattito, che non è stato finora oggetto di una ricerca sistematica né da parte degli studiosi di Descartes, né da parte degli storici della Scolastica moderna, con lo scopo di gettare luce su alcune delle piú importanti polemiche che, in quegli anni, agitavano la cultura scolastica e, in tal modo, contribuire alla ricostruzione del contesto storico-teologico e storico-filosofico nel quale nascevano le Meditationes.