Tab Article
"La Cina non è la luna, ma è qualcosa di lontano come la luna... la Cina sta in un tempo perduto, che si trova nel nostro come una specie estinta, eppure viva, astante, giovanissima" queste le prime righe del "Diario cinese" di Cesare Brandi, per la prima volta a contatto con una realtà e una storia tanto diverse. Lle sue notazioni relative alla Città proibita, alla Grande Muraglia, alle tombe dei Ming, al Tempio del Cielo non si limitano a dichiarare una diversità palese per tutti ma ne ricercano i nessi formali con l'India, l'Islam e la stessa Europa.