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Il viaggio in Marocco, compiuto dalla Wharton nel 1917, da Parigi, in piena guerra, sembra nascere da un desiderio dell'immaginazione, dalla sollecitazione di andare a vedere il deserto come luogo di pace lontano da tutto. Il viaggio in Marocco si colloca come una pausa, esotica e multicolore, nel mezzo degli anni bui della guerra, della grigia pioggia, del fango della guerra di trincea. L'occhio della Wharton non si sofferma soltanto a descrivere il pittoresco e l'esotico, le interessano la storia, le vicende dei diversi popoli, l'influsso dei diversi stili sui monumenti, la salvaguardia degli stessi. Ma la reazione più vivace la Wharton la esprime quando, durante la visita a un harem di Fès, osserva la triste vita delle donne.