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Il "Libro sussidiario per la cultura regionale" per le classi terza, quarta e quinta fu introdotto con il riordinamento dell'istruzione elementare operato nell'ambito della riforma attuata nel 1923 dal ministro Giovanni Gentile, e rimase in uso fino all'anno scolastico 1929-30. Il testo La terra d'Abruzzo e la sua gente (Paravia, Torino 1925) fu redatto da Umberto Postiglione (1893-1924), già dirigente del movimento anarchico e operaio negli USA (1911-1917), poeta dialettale, maestro elementare, studioso dell'idealismo tedesco, del pensiero politico di Élisée Reclus e di Pëtr Kropotkin, della filosofia di Ralph Waldo Emerson, della pedagogia di Omar Dengo, della teologia di Rabindranath Tagore, del cristianesimo di Lev Tolstoj. Il testo di Postiglione si caratterizza non solo per l'assenza della retorica nazionalista e bellicista tipica di quegli anni, ma anche per la particolare attenzione rivolta soprattutto al mondo del lavoro, alle condizioni di vita dei ceti popolari, alla cultura operaia e contadina, alle principali trasformazioni economico-sociali che nel corso della storia hanno strutturato gli insediamenti umani e il territorio regionale, rappresentando così un'interessante fonte per la storia dell'istruzione e dell'editoria scolastica.