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Il web, le reti, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione rappresentano una nuova frontiera per la criminologia. Il digitale, con i social media, le applicazioni mobili, i big data, le infrastrutture intelligenti, è un nuovo tipo di «fatto sociale totale» che sta provocando profondi mutamenti nella società. Qual è l'impatto di questi cambiamenti sulla criminalità, sulle caratteristiche e sui comportamenti di autori e vittime, nonché sulla reazione sociale alla delinquenza? Stanno avviando una rivoluzione nei metodi, nelle tecniche e nelle fonti della ricerca criminologica? Occorre che la criminologia, a fronte di tutto questo, ripensi paradigmi teorici, postulati epistemologici, oggetti di analisi, strumenti metodologici? Nel rispondere a questi interrogativi, e muovendo dalla nozione di società digitale e dagli studi di sociologia digitale, il lavoro sistematizza i risultati della ricerca sulla cyber-criminalità condotta da quella branca della sociologia della devianza nota come cyber-criminologia e ne mette in evidenza i limiti alla luce delle evoluzioni sociali in atto. Il volume traccia i confini di una nuova «criminologia digitale», una criminologia moderna chiamata ad avere una vocazione sempre più inter e multidisciplinare, capace di far dialogare tra loro tutte le scienze della sicurezza e della criminalità.