Tab Article
La prima coorte del Baby Boom, nata durante l'aumento delle nascite tra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni Cinquanta, ha ormai oggi superato i 65 anni di età, è per lo più ritirata dal lavoro e fa parte di quella che la statistica demografica definisce come la popolazione anziana. La letteratura internazionale si occupa sempre più dei Baby Boomer perché caratterizzati da un legame generazionale distintivo, che, soprattutto in Italia, rimanda alle loro esperienze giovanili durante il '68 e gli Anni di piombo. Una generazione che, allora, è stata la prima a ripensare la gioventù quale soggetto politico, e che, rompendo con la tradizione, ha avuto un profondo impatto culturale sulla società contemporanea. Una generazione che, ancora oggi, giunta alle soglie dell'anzianità, sta progressivamente mutando i canoni tipici dell'invecchiamento sia dal punto di vista delle condizioni di salute, che sul piano sociale e culturale. Sempre più spesso i Boomer sono rappresentati come epigoni dell'invecchiamento attivo e in salute e da tempo sono al centro dell'attenzione della Silver economy per le loro tendenze di consumo, le loro esigenze di fruizione culturale e il loro frequente impegno sociale. Più di recente sono anche stati oggetto di critiche intergenerazionali, specie da parte di quanti vedono in loro un gruppo per età dotato di privilegi e garanzie economiche, con un costo socioassistenziale sulle spalle delle generazioni più giovani. Il volume vuole indagarne il legame generazionale e le caratteristiche valoriali, di atteggiamento e di comportamento, approfondendone le condizioni socioeconomiche, gli stili di vita, di consumo e fruizione culturale e, soprattutto, l'eterogenea realtà dietro le rappresentazioni generate dai processi narrativi e di costruzione sociale di cui è spesso oggetto.