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"Di segno e modello" è una metodologia, scaturita nell'ambito di un percorso di ricerca scientifica, sul tema della ideazione, controllo e rappresentazione della forma libera, intesa come caso generale e inclusivo di ogni altro tipo di forma. Dietro l'apparente contraddizione delle parole "controllo" e "libera" v'è una riflessione, tanto razionale quanto appassionata, verso i caratteri essenziali del Disegno, inteso nel significato più ampio e generale del termine, quale ausilio alla conoscenza e alla comunicazione dell'ambiente naturale e dello spazio antropizzato, immaginato o direttamente fruito. Questo Disegno è fatto di schizzi manuali abbozzati e approssimativi e di disegni automatici di dettaglio ad elevata precisione; è fatto di forme ignote appena intuite e di geometrie rigorose sapientemente articolate; è generato e assecondato nella forma da processi espressivi e percettivi e, viceversa, dal preciso susseguirsi di soluzioni che si concretizzano in aspetti formali; è un disegno che allude ed è un disegno che certifica. È un Disegno, insomma, pieno di contraddizioni, come lo sono le sue fondamenta: l'arte incommensurabile da un lato e la scienza commensurabile dall'altro. La metodologia esposta in "Di segno e modello" attraversa la natura del Disegno, aprendo un percorso, fra i diversi possibili, declinato in concetti teorici e pratiche applicative sperimentali, con l'obiettivo di evidenziare alcuni aspetti della centralità, dell'unitarietà e dell'invariabilità di questa meravigliosa abilità propria dell'essere umano