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Il Distretto Veneto della Pelle, che ha il suo nucleo centrale nell'area di Arzignano e della Valle del Chiampo (VI), è oggi composto da quasi 900 unità locali e più di 11.000 addetti. È cresciuto rapidamente nella seconda metà del secolo scorso, fino a diventare il primo polo conciario italiano, nonché uno dei maggiori al mondo. Nel 2019 il fatturato del Distretto ha superato i 3 miliardi di euro; i pellami prodotti in quest'area, rinomati a livello internazionale per il loro livello di qualità, sono stati esportati in 125 paesi, rappresentando l'1% dell'export nazionale. Tuttavia, spesso, la reale misura del suo valore non è completamente chiara, nemmeno agli "addetti ai lavori". La forza del Distretto, la resilienza dimostrata negli anni, sembrano a tratti quasi paradossali, tanto che a volte ci si chiede: quanto durerà? Eppure, una spiegazione esiste ed è il cuore del lavoro di ricerca presentato in questo volume, che raccoglie e organizza sistematicamente i dati relativi allo sviluppo del Distretto nel corso di tutta la sua storia, con un particolare focus sugli ultimi vent'anni, prendendo per la prima volta in esame tutte le diverse anime che lo compongono e non solo l'industria conciaria in senso stretto. Al centro dell'analisi viene messa la pelle e tutta la sua filiera produttiva, dimostrando come il vantaggio competitivo del Distretto Veneto sia dato anche e soprattutto dalle interazioni e dalle sinergie nate tra aziende dei diversi settori, che spingono alla creazione continua di conoscenza e trasformano l'ambiente distrettuale in una cassa di risonanza per l'innovazione. Considerare il ruolo delle industrie ancillari e, in particolare, quello della chimica e delle macchine per conceria come generatori di ricerca e sviluppo, ha permesso di riconoscere il Distretto Veneto della Pelle come una nuova configurazione di sistema produttivo locale, definito dall'autrice area sistema integrata d'innovazione. Una prospettiva completamente nuova, in cui l'innovazione costituisce il nodo centrale e che fa emergere, per la prima volta, le somiglianze tra il Distretto Veneto della Pelle e uno degli ecosistemi d'innovazione più importanti e conosciuti al mondo: la Silicon Valley.