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Quella "parte di territorio" derivante dall'azione simultanea di natura e uomo, che definiamo paesaggio, contiene sia la storia del luogo, sia le vicende e la cultura delle genti che lo hanno popolato, in quanto istantanea di un insieme dinamico in cui questi elementi si relazionano. Per questa concomitanza intrinseca di identità, storia, cultura, da tempo vi poniamo grande attenzione, con uno sguardo attento alle sue molteplici forme, che coinvolgono la tradizione e le trasformazioni in atto, selezionandone le componenti, sia con gli occhi dell'utente che con strumenti scientifici e professionali. Tuttavia, se consideriamo il paesaggio come una sommatoria di "vari paesaggi", considerandone le caratteristiche urbane, rurali, collinari, fluviali, costiere, certamente riscopriamo un paesaggio italiano contraddistinto da una dimensione territoriale in cui l'acqua è un elemento fondamentale con cui si sono sempre confrontate le dinamiche evolutive urbane e territoriali. Via di comunicazione e limite permeabile, "l'acqua è da sempre un elemento in grado di determinare lo sviluppo delle città e influenzarne la storia", con un considerevole patrimonio di spazi con il quale confrontarsi: fiumi, canali, laghi e soprattutto il mare. Elementi che, oggi, rappresentano un fondamento per la difesa del suolo, secondo canoni aggiornati al climate change, che coinvolgono le trasformazioni urbanistiche, indirizzate alla sostenibilità, alla conservazione di valori e identità, al disegno del territorio, ma anche alle politiche di rigenerazione urbana e paesaggistica. Di conseguenza il libro, nell'intento di ricostruire una nuova complessità - funzionale, morfologica, sociale - tra la città e l'acqua, riporta una multiforme fenomenologia di riflessioni che coinvolgono porti, assi fluviali e waterfront, che includono i temi della sostenibilità ambientale, dello spazio pubblico, del recupero e la messa in valore del patrimonio naturale, principi che connotano variegati paesaggi d'acqua.