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Il libro affronta il tema della costituzione dei Servizi psichiatrici territoriali nella realtà di un distretto della Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia. Una psichiatra, che ha svolto la sua formazione tra New York e Bologna agli albori della psichiatria territoriale e ha partecipato alla fondazione dei Servizi, dà la sua risposta al quesito: "Che cos'è la psichiatria e a che cosa serve?". Si passa da temi professionali inerenti in particolare la costituzione delle strutture intermedie alternative al manicomio a Scandiano (Reggio Emilia) e al tema della formazione, a vicende personali ambientate a Reggio Emilia, negli Stati Uniti, in Grecia. "Una psichiatra di campagna" in quanto è proprio in una realtà di campagna che l'autrice ha vissuto nella quotidianità la sfida più coinvolgente, quella della realizzazione della Legge 180 del 1978 che ha abolito i manicomi in Italia. La campagna viene descritta in tutta la sua ricchezza di relazioni autentiche e nell'unicità che ha permesso di realizzare esperienze altamente innovative, specifiche di quel contesto. Viene valorizzata la dimensione del dialogo, della partecipazione, dell'appartenenza, del comune credere nel valore della collettività. Il libro si svolge in una sorta di ritmo rapsodico, dove ricordi di vicende personali si intrecciano con memorie legate alla professione di medico psichiatra in anni che appartengono alla storia recente di tutti. Prefazione di Alberto Merini.