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Negli ultimi anni gli appelli per un "nuovo umanesimo" si sono moltiplicati. Il mondo politico ha fatto ricorso a questa formula di riscatto, utilizzandola tuttavia spesso come un mero slogan, dai contenuti sfuggenti e dalla scarsa forza persuasiva. Questo nuovo saggio di Nida-Rümelin aspira a catturare l'attenzione di coloro ai quali non siano sfuggiti tali appelli, individuando gli elementi basilari di un'articolata proposta teorica, filosofica e politica che si pone l'ambizioso obiettivo di sviluppare una migliore comprensione dell'essere umano e di procedere nella definizione e nella realizzazione di una forma di vita e di una società coerenti con esso. Esistono varie forme di umanesimo, che prevedono diversi modi di pensare e di agire: varianti religiose e antireligiose, orientate alla scienza o critiche nei suoi confronti, inclini o avverse alla tecnica, ottimistiche o pessimistiche. Esse hanno tuttavia un nucleo in comune: per gli umanisti l'essere umano non si risolve nella biologia, ma ha una marcata connotazione etica, è quindi un essere normativo. Inoltre, gli umanisti di ogni specie confidano nella forza delle buone ragioni, presupposto comune di ogni pensiero e di ogni prassi che possano essere definiti umanistici. Appartiene infine al nucleo irrinunciabile dell'umanesimo la convinzione che a ogni individuo, in quanto essere umano, spetti una sua dignità, a prescindere dal modo in cui tale convinzione viene filosoficamente fondata. A partire da questi elementi basilari Nida-Rümelin conduce il lettore lungo un affascinante percorso di esplorazione delle possibili risposte che l'umanesimo è in grado di fornire a una serie di questioni teoriche, etiche e politiche, alcune da sempre presenti nel dibattito filosofico occidentale, altre determinatesi a seguito delle mutate condizioni economiche e sociali degli ultimi decenni. Il confronto serrato con altre posizioni teoriche aiuterà a definire in modo più netto e preciso i contorni di questa nuova forma di umanesimo.