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Porre domande se le risposte che abbiamo non ci soddisfano è l'anima della curiosità del vivente. E così funziona anche la scienza. Gli interrogativi contenuti nel libro provengono da molte discipline (filosofia, biologia, etica, antropologia, psichiatria) e riguardano l'ontologia della dipendenza, che ancora ci sfugge. Sfugge perché si è cercato soprattutto nell'ambito della scienza medica. Il suggerimento è di cercare anche altrove, illuminando il sapere medico con altre luci senza sminuirlo. I quattro capitoli in cui si articola il volume individuano quattro aree problematiche: quella etica, che interroga sulle condizioni di esercizio della responsabilità e sulla autonomia dei soggetti; quella neurobiologica, che offre risposte non sempre convincenti ed esaustive sul rapporto tra droghe e capacità decisionale; quella culturale e politica, che a volte irrompe alterando i contesti di lavoro e di ricerca; quella dei linguaggi della malattia e del nostro modo di definirla, che mostra l'usura del tempo e riflette i limiti della ricerca attuale. Sullo sfondo aleggiano le dipendenze comportamentali, nodo critico recente che contribuisce in modo decisivo a mettere in crisi la nostra idea di dipendenza, così come intesa fino ad ora, imponendoci di ripensarla. Prefazione di Alfio Lucchini.