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Ha ancora senso, oggi, dopo la crisi delle ideologie novecentesche e la cosiddetta "fine della storia" parlare ancora di Modelli di welfare? In che cosa questi modelli farebbero la differenza? E, più radicalmente, c'è ancora spazio per parlare di modelli, in un contesto sociale caratterizzato dalla costante accelerazione di tutti i processi e dal permanente decadimento di tutte le strutture sociali? Il crescente utilizzo, nella comunicazione politica e scientifica, del concetto di "cambio di paradigma" - ormai utilizzato come mero segnale di attenzione per legittimare proposte di riforma che a una analisi più attenta non appaiono mai davvero decisive - consiglia almeno di problematizzare il tema. Il volume intende proprio stimolare una discussione in merito, presentando una serie di riflessioni che pongono al centro il futuro del welfare nazionale e locale. Ne deriva una immagine sfaccettata e complessa di proposte diverse, ma tutte tese alla critica dei vecchi modelli di welfare, ritenuti ormai fortemente inadatti a cogliere i cambiamenti sociali in atto. Se il problema del significato dei modelli di welfare rimane dibattibile, un tema sembra emergere come dato per scontato: l'idea di una società che necessita di punti di vista diversi e anche contrastanti per poter essere compresa nella sua complessità.