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Le città, che ospitano attualmente oltre il 55% della popolazione mondiale, evidenziano sempre di più caratteri di vulnerabilità, rivelandosi sensibili agli impatti degli eventi climatici: siccità, ondate di calore, precipitazioni estreme, ecc., stanno incidendo profondamente sulla qualità della vita degli abitanti, influenzandone il benessere e la salute, condizionando l'uso dello spazio urbano e la gestione, la pianificazione e l'organizzazione dello stesso. Se sicurezza e salute emergono ormai quali consolidati parametri di misura del benessere dei cittadini, l'interrelazione tra emergenza clima e qualità della vita si profila come un nodale e urgente terreno d'indagine. I contesti urbani si trovano dunque nelle condizioni di dover individuare strumenti che definiscano come "adattare" la loro complessità a un clima in continuo mutamento, sviluppando strategie incrementali di riduzione delle vulnerabilità, garantendo la crescita socio-economica delle comunità, la loro sicurezza e salute, assicurando la vivibilità degli spazi e l'accessibilità ai servizi. In tale direzione, analizzare e correggere modelli e pratiche che hanno dimostrato la non efficienza e la poca flessibilità, rileggere la città nella sua complessità, diventano centrali in una prospettiva di "cambiamento" capace di proporre soluzioni per migliorare le prestazioni delle città. Il volume si articola in tre sezioni in cui il comune denominatore dell'emergenza clima è declinato in rapporto al tema dei nuovi assetti insediativi e delle comunità, alle relazioni tra urbanistica e salute e al ruolo delle nuove tecnologie. Dal confronto tra alcune esperienze in campo e attraverso possibili percorsi di ricerca, il libro vuole individuare opportunità, strategie e processi virtuosi per la formulazione di possibili scenari per il futuro da declinare alle diverse scale dello spazio e del tempo. Prefazione di Marina Baldi. Postfazione di Francesco Musco.