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Il periodo tra la fine degli anni Novanta dell'Ottocento e la Rivoluzione del 1917 fu per la Russia uno straordinario laboratorio di sperimentazione e di creatività in ogni settore, da quello economico a quello politico, da quello scientifico-culturale a quello artistico-letterario. Questo incanto si spezzò allorché il controllo dello Stato-Partito, tra il 1920 e il 1940, divenne totale e asfissiante. Alcuni artefici di quella grande stagione furono costretti a emigrare (continuando a sviluppare in esilio il loro lavoro creativo). Altri scelsero di restare nel loro Paese e furono spesso oggetto di una dura repressione che portò anche alla loro eliminazione fisica. Tra queste linee di "pensiero divergente" tre fenomeni di genialità spiccano per il loro perdurante influsso sulla cultura contemporanea: la scienza dell'organizzazione di Bogdanov, la teoria della biosfera e della noosfera di Vernadskij e il pensiero filosofico, teologico e scientifico di Florenskij. Questo libro racconta l'avventura, umana e culturale, di questi grandi personaggi. Storie che in parte si intrecciano, dando luogo a una trama che racconta il destino, a un tempo grandioso e tragico, di un popolo.