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Nel volume si conduce una ricerca che parte da due dati di fondo. Il primo è una sorta di ambiguità che ha contraddistinto per lungo tempo il processo amministrativo sui regolamenti, a metà tra la giurisdizione di diritto oggettivo e di diritto soggettivo. Questo processo è molto camhiato nei confronti dei provvedimenti, ma non altrettanto nei riguardi dei regolamenti. Il giudice amministrativo ne ha sì pronunciato l'annullamento, ma non sempre ha mostrato di esercitare un sindacato penetrante sulla norma secondaria. Solo di recente lo stesso giudice ha riscoperto la disapplicazione, ma non è giunto fino al punto di considerarla l'unica possibile forma di intervento. Il secondo dato è costituito dalle profonde trasformazioni che, sul versante del diritto sostanziale, hanno inciso sui regolamenti: dalle determinazioni generali delle autorità indipendenti ai nuovi poteri regolamentari di Stato, Regioni ed enti locali risultanti dalla riforma del titolo V della Costituzione, attuata con L. cost. 18 ottobre 2001. n. 3. Sono novità che chiamano in gioco anche l'effettività del controllo giurisdizionale. Lungo questi due filoni si snoda il percorso dell'autore, fino a congiungerli nel quesito centrale se il processo amministrativo si addica o meno, oggi, al "problema" dei regolamenti.