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La società in cui oggi viviamo è la società del rischio. La teoria della "società del rischio" è dovuta al sociologo tedesco Ulrich Beck, nell'analisi del processo di transizione dalla società industriale del novecento alla attuale società che è caratterizzata dalla sistematica produzione di pericoli nella realizzazione e attuazione dei nuovi modelli scientifici e tecnologici e dal contestuale aumento e miglioramento delle conoscenze delle cause e delle conseguenze degli strumenti decisori. A differenza dei primi rischi industriali, gli attuali rischi nucleari, chimici, ecologici e dell'ingegneria genetica non possono essere limitati né nello spazio né nel tempo e non possono essere indennizzati o assicurati. Anzi, se da un lato ciascuno di noi è consapevole che l'avvelenamento dell'aria, dell'acqua, del suolo, delle piante e degli animali "non conosce confini", dall'altro è la logica dell'agire economico delle compagnie di assicurazione che determina i confini della società del rischio quando, di fronte alle affermazioni delle industrie che i pericoli sono di "bassa probabilità" ma di "gravi conseguenze", si rifiutano di assicurarli.