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La separazione dei tre classici poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giudiziario) se formalmente si è affermata in quasi tutti i Paesi si connota con diverse caratteristiche. Nei paesi anglosassoni il principio dominante è conflittuale in una dialettica sempre aperta in cui nessun potere ha l'ultima parola; in quelli europeo-continentali si configura piuttosto come momento organizzativo delle sfere di competenze: universale (Francia) o astratto (Germania). In Italia dominano incontrastati la discrezionalità e il particolarismo, la libertà dei fini di ogni potere, che finisce per indebolire ogni diritto, specie nei periodi di discredito delle istituzioni e/o recessione economica. Gli autori rileggono la versione della separazione dei poteri alla luce della dottrina amministrativistica e in particolare del pensiero di Santi Romano.