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A dieci anni dall'11 settembre, è oggi ancora più attuale la critica di Dupuy ai discorsi sull'attentato alle Torri - allorché si ricostruisce a Ground Zero-, ai modelli razionalisti sempre più imperanti nelle scienze sociali, al disconoscimento delle origini antropologiche e rituali dei meccanismi elettorali - al tempo del riconteggio dei voti in Piemonte - e della legittimazione delle istituzioni. Ponendosi contro l'attuale rimozione del male come principio di spiegazione del comportamento umano e ai suoi effetti deresponsabilizzanti, Dupuy pone nel testo una domanda inquietante: il mezzo più sicuro di sbarazzarci del male è quello di pensare l'uomo come una macchina?