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In un'America alternativa dominata da un tiranno di nome Ferris F. Fremont (ispirato a Richard Nixon), due uomini tentano di combattere l'oppressione e la violenza. Sono Nicholas Brady e Philip K. Dick, sì, proprio lui, lo scrittore di fantascienza che simpatizza per Brady ma è assai più "razionalista". Li accompagna una figura insolita, un essere superiore che porta il nome di Valis: ma chi o cosa è Valis? Da dove proviene? Quali sono i suoi scopi? E sarà sufficiente il suo aiuto per sconfiggere l'ottusa brutalità della tirannia? Pubblicato nel 1985, tre anni dopo la morte dell'autore, "Radio libera Albemuth" è stato considerato per anni un canovaccio dell'opera ben più complessa e definita che va sotto il nome di "Trilogia di Valis". In realtà il romanzo in questione, scritto nel 1976, si rivela come punto nodale nell'evoluzione dello scrittore, un momento di recupero di temi a lui tanto cari, dopo una fase piuttosto delicata della propria vita: dall'idea di una società dominata dalla tecnologia e dalla manipolazione sociale, a quella della cultura del sospetto, della paura permanente. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Elio Franzini.