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All'approssimarsi di un evento decisivo per la storia della Cristianità - la battaglia di Lepanto (1571) che impegnerà la flotta mussulmana dell'Impero Ottomano e quelle alleate del Papa e dell'Imperatore guidate da don Giovanni d'Austria, figlio naturale di Carlo V d'Absburgo - a Messina un maturo frate intellettuale e una donna di nobili origini, giunta da Aquisgrana al seguito del giovane condottiero, tramano un complesso intrigo per favorire la flotta imperiale a scapito dei papisti, tra colpi di scena e difficoltà nel portare a buon esito il piano. Il frate e la nobildonna intrecciano al contempo una relazione intensa, ma destinata a rimanere platonica. L'ambientazione dettagliata nella città siciliana, la presenza pervasiva degli aspetti più "corporali" dei personaggi e le particolareggiate scene navali sono caratteristiche dell'intreccio del romanzo, scritto con uno stile ricco di digressioni - a tratti una sorta di barocco rivisitato -, efficace nel creare il clima di attesa della feroce battaglia, il cui esito avrà ripercussioni fino ai giorni nostri come il romanzo tratteggia nelle pagine conclusive sospese tra il verosimile e il fantastico.