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Agostino Sella viene aggredito brutalmente e senza alcun motivo davanti a casa sua. Disorientato e reso smemorato dalla violenza dei colpi, si ritira a vivere nel magazzino sul retro della tipografia di famiglia. Quello che doveva essere un semplice archivio con gli anni si era trasformato in un rifugio, un deposito per tutti gli oggetti di cui era impossibile disfarsi. In questo luogo sospeso, pieno di fotografie e ricordi, tenterà di ricomporre la sua vita andata in pezzi. Condomini, parenti, vecchi amori, amici passano a trovarlo, a fargli confidenze imprevedibili, amare o spassose, a restituirgli memoria di momenti trascorsi insieme. Anche Agostino vive sospeso, pare un sonnambulo. Ma una busta, contenente una rivelazione, lo costringerà a fare una scelta. Il romanzo di Pacifico è il racconto di una famiglia, della sua forza e della sua fragilità, del valore inestimabile di certi momenti trascorsi insieme, e di come con gli anni sia difficile difendere questo tesoro dalla stanchezza, dai cambiamenti, dagli errori di ognuno. È un racconto attraversato dalla rabbia repressa, che "non arriva nei pugni", dai momenti di affetto che con gli anni ci si scambia segretamente, "le delicatezze nascoste", come i baci dati sulla fronte ai figli, ormai adulti, mentre dormono.