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Famiglia e lavoro, fortemente trasformati dai cambiamenti demografici e tecnologici, hanno profondamente mutato la natura della loro relazione. La visione dicotomico-conflittuale, a lungo dominante, sta lasciando il posto a una concezione dinamica dei due ambiti, interessata a indagare non tanto la difesa dei confini tra i due, quanto piuttosto la loro permeabilità e la possibilità di definizione e ridefinizione degli stessi in diversi momenti della nostra vita. In linea con questa prospettiva teorica, e con la più ampia riflessione condotta negli anni in seno al Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, il volume utilizza nel titolo il termine "intreccio" e non conciliazione, parola che rimanda alla controversia e alla necessità di una ricomposizione. Tenere insieme vita personale e lavorativa è oggi una sfida rilevante: la parola "intreccio" intende abbracciarla, ponendo l'attenzione su un'articolazione complessa, che occorre considerare nel suo insieme per comprenderne il significato. Con questa finalità il volume è strutturato in tre parti distinte, ma interconnesse - nell'oggetto e negli obiettivi: nella prima parte si offre un inquadramento del tema in una prospettiva multidisciplinare (sociologica, economica, pedagogico-comunicativa e giuridica); nella seconda si delinea il complesso intreccio tra famiglia e lavoro presentando alcuni risultati empirici di un'indagine condotta negli ultimi anni in collaborazione con "Valore D" (associazione impegnata per l'equilibrio di genere nelle imprese e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni); nella terza l'intreccio tra famiglia e lavoro è delineato a partire dall'analisi di pratiche aziendali innovative.