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Quando la maestosità delle vette alpine o la profondità di un cielo stellato incrocia, quasi casualmente, lo sguardo dell'uomo, un senso di inquietudine pervade il viandante che si trova, così, cullato lentamente tra le anse dell'interrogativo alla ricerca del significato per cui è stato chiamato alla vita. Questa condizione di 'erranza' viene bistrattata dalla società contemporanea perché chiede all'umano di non arrendersi all'omologazione, alla superficialità delle relazioni ma di andare alla radice del suo essere 'sola scheggia di mondo con moto diverso'. Il lavoro intende mettere al centro della riflessione il valore del silenzio e dell'ascolto come elementi fondamentali per ridare dignità all'esistenza stessa. Intenerirsi nuovamente di fronte al mistero umano è la sfida che attende oggi la pedagogia: riconsegnare l'uomo alla sua umanità inquieta e interrogante deve essere l'attenzione imprescindibile e irrinunciabile per l'educazione del XXI secolo.