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Ogni lavoro educativo è denso di emozioni, sentimenti, passioni, stati d'animo. Un insieme di fenomeni affettivi, espliciti e latenti, positivi e negativi, accompagna le professioni educative, costella la quotidianità dell'educatore andando a incidere sulle sue condotte, sulle sue logiche e sui suoi stili operativi, permea i suoi modi di pensare e di vivere l'educazione e la professione. Ne consegue che l'efficacia dell'azione educativa dipende non poco dalla qualità della relazione affettiva instauratasi tra educatore ed educando. Il testo discute dieci virtù professionali (amore, ascolto, comprensione, empatia, fiducia, ospitalità, pazienza, rispetto, speranza, tenerezza) ritenute indispensabili per dare valore e successo all'atto educativo. Esse partecipano alla configurazione della professionalità dell'educatore, e dunque della sua identità, e alla caratterizzazione dei suoi compiti e delle sue funzioni. Se possedute e agite, contribuiscono a dare risposte concrete e valide ai bisogni e alle domande di educazione posti dalle differenti persone e dai differenti contesti di questo tempo. In questo senso, le pagine che compongono il volume, lungi dall'ambire a disegnare il ritratto del (l'impossibile) perfetto educatore, provano a tratteggiare quello del (possibile) buon educatore.