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Nel corso della storia, la tecnologia applicata a fini bellici ha rivestito un ruolo fondamentale nell'esercizio della guerra. Dalla scoperta della polvere da sparo all'impiego delle armi nucleari, le innovazioni militari hanno progressivamente alterato le modalità del warfare, spesso garantendo la vittoria a chi per primo riuscisse a padroneggiarle. Questa regolarità è oggi evidente nell'applicazione della tecnologia informatica sui sistemi d'arma più avanzati. Tali strumenti, secondo alcuni analisti, avrebbero portato a una vera e propria Rivoluzione negli Affari Militari (RMA), modificando profondamente le caratteristiche della guerra. Gli Stati Uniti, in particolare, sarebbero riusciti a sfruttare tali progressi per consolidare il proprio primato mondiale e rimodellare il warfare a proprio piacimento. Come testimoniato dai conflitti in Iraq, Afghanistan e Kosovo, infatti, l'esercito americano è riuscito a conseguire una rapida vittoria con perdite estremamente ridotte. Tuttavia, la superiorità dell'America nei confronti dei propri avversari non è sufficiente a suffragare l'ipotesi della RMA. Rimane quindi aperto il quesito: quale impatto hanno le innovazioni militari sulle modalità di esercizio della violenza? Per rispondere a tale interrogativo, il volume di Andrea Locatelli indaga le modalità in cui le innovazioni vengono recepite dalle Forze Armate concentrandosi sull'esperienza americana degli ultimi venti anni. Ne emerge un quadro complesso e articolato, che sancisce il fallimento della Rivoluzione negli Affari Militari e aiuta a comprendere gli effetti - spesso imprevedibili - delle innovazioni militari.