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Apollonio ricoprì nell'Università Cattolica di Milano, tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, la cattedra di Letteratura italiana generale. Su tale grande tronco fece fiorire, lungo il tempo, assumendosene personalmente il peso, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Storia della critica, Filologia dantesca, portando a convergere in ognuna di queste discipline la profondità teorica, la sapienza del quadro storiografico, l'acutezza dell'analisi testuale. Lo studio della parola corale fu al centro della didattica legata alla cattedra di Storia del teatro, fra le prime, anzi, la prima, in Italia; ma Apollonio, come suo solito, voleva sempre dare fondazioni ad ogni discorso storiografico ed ecco, dunque, la nascita di un insegnamento, legato intrinsecamente al precedente, quello di Drammaturgia teorica. Viene additata qui solo una rapida e sommaria cronaca, ma non si ometta di riandare al fascino straordinario del maestro, il quale voleva e sapeva coniugare in uno la rivelazione della bellezza della poesia e, manzonianamente, il suo contenuto di verità. Perciò, "dire bene cose buone" avrebbe potuto e continua ad essere la riassuntiva insegna cui affidare la memoria che vive del suo laboratorio critico.