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In ideale continuità con la riflessione svolta nelle meditazioni de "Il Signore", Romano Guardini abbozza in questo saggio "la figura di Cristo che domina l'orizzonte della proclamazione dell'annuncio cristiano in Paolo e in Giovanni". Riferendosi direttamente alle fonti neotestamentarie, Guardini ci mostra i lineamenti essenziali dell'immagine viva di Gesù trasmessa dagli scritti paolini e giovannei; ne circoscrive la peculiare fisionomia; ricostruisce l'universo d'esperienza e di sensibilità cristiana dei rispettivi autori, così che il lettore possa percepire la densità non solo teologica, ma anche esistenziale della loro testimonianza. Il fine è "rendere visibile al nostro sguardo l'autentica, e insieme unica ed eccezionale, umanità di Colui che è il Figlio di Dio e, insieme, il figlio dell'uomo". Seguendo questo intento, il volume si apre con una densa introduzione alla "conoscenza di Gesù Cristo": alle forme in cui può attuarsi, alle fonti cui deve rivolgersi, ai presupposti che devono essere soddisfatti e ai metodi che è necessario adottare perché essa abbia reali possibilità di riuscita. Quindi tratteggia la fisionomia di Cristo, così come emerge dalla conversione e dall'intensa attività apostolica di Paolo. Infine conduce all'immagine di Cristo che ci incontra attraverso la meditazione di Giovanni e la profondità del legame d'affezione con il Signore del "discepolo che Gesù amava".