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"Papà, perché le lettere e le cartoline hanno incollati quei pezzi di carta colorata?" "Sono francobolli. Si applicano come prova di pagamento del trasporto e della consegna a domicilio da parte dell'Amministrazione Postale". Così inizia la storia di questo libro: Pietro Reverdito bambino che pone a papà Giovanni, titolare postale di Mombaldone (AT), la domanda-chiave di un'innata curiosità. Conflitti e guerre, che hanno messo a soqquadro Stati e Continenti nella prima metà del secolo scorso, hanno favorito la presenza dei francobolli divenuti nel contempo testimonianze dei mutamenti territoriali, anche se provvisori, specie dei Paesi Europei. Il mondo cominciava ad aprirsi dinanzi ai suoi occhi lasciandolo soddisfatto di quanto andava accumulando e che giungeva da località e da fonti diverse. Non è un catalogo né una guida tecnica, né l'autore intende esibire le sue raccolte ma di considerare il portato di conoscenza che esse contengono e le vicende a cui alludono. Si tratta di una rilettura di passaggi storici attraverso quello che i francobolli raccontano. Da un suo personale punto di vista e attraverso brevi notazioni ci propone questo itinerario di lettura, che spazia dall'Ottocento ai giorni nostri. Non trattazioni storiche dettagliate bensì essenziali giudizi su avvenimenti, persone, fenomeni. Il linguaggio, a tratti poetico, ci invita a capire meglio, ad approfondire; senza fermarci alla retorica della narrazione consolidata, ma a sollecitare domande e riflessioni sull'attualità, sul senso delle cose, sulle conquiste e le tragedie che segnano il percorso umano. I temi di particolare rilievo: guerra e propaganda, lavoro ed economia, colonialismo, dittature e democrazia, progresso e solidarietà, identità italiana e unificazione europea, sport e storia locale. Al centro il francobollo, protagonista nelle sue molteplici forme, funzioni e utilizzi. E nel contempo specchio della società che lo produce, delle istituzioni che lo esprimono e degli artisti che lo disegnano.